“La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza”. (P.P.P.)

Quasi 30, e ancora oggi mi sento come un pescatore irrequieto che non ha pazienza, a cui, sinceramente, non importa neppure di pescar qualcosa. Lo scirocco che soffia e il sale che scava rughe sul viso, tramonti diversi uno dall’altro e quel mare che dà tanto quanto toglie.

Sono lì, proprio dove vorrei essere. E penso di esser con le persone che vorrei al mio fianco. E penso ancor di più di essere chi vorrei che io fossi. Un’isola, grande un continente. Preda di mille approdi, così fiera da bastarsi da sola. Qualcuno rimane, qualcun altro perso ritorna sulla terra ferma.

Isola e naufrago allo stesso modo. E improvviso, dimenticando i viaggi sino a oggi, così da poter imparare e perdermi ancora. Ed ho trovato la Fede, senza tanti fronzoli, che maledico quando penso di poterne farne a meno.

Io e un gattino, e con chi ha ancora la voglia di stare con noi.

Vicini o lontani, brindo a voi, e vi abbraccio.

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